DISTURBI DEL NEUROSVILUPPO
I Disturbi del Neurosviluppo rappresentano un gruppo di condizioni con esordio nel periodo dello sviluppo che influenzano il funzionamento del cervello. Tali condizioni alterano lo sviluppo neurologico e causano difficoltà di vario grado nel funzionamento sociale, cognitivo ed emotivo della persona affetta. Molto spesso, questi disturbi portano con sé difficoltà comportamentali e di gestione delle relazioni, aspetti che possono essere affrontati mediante attività ludico-creative nel percorso terapeutico.
È possibile sviluppare un lavoro mirato all’organizzazione del metodo di studio e all’adozione di strategie utili per un apprendimento più efficace. Inoltre, si può intervenire nel potenziamento delle funzioni esecutive, quali flessibilità cognitiva, autoregolazione emotiva, memoria, monitoraggio, pianificazione, apprendimento procedurale e inibizione alla risposta.
I disturbi del neurosviluppo includono:
- la disabilità intellettiva
- i disturbi della comunicazione
- il disturbo dello spettro autistico
- il disturbo da deficit di attenzione/iperattività
- il disturbo specifico dell’apprendimento
- i disturbi del movimento.
- DSA, plus-dotazione, ADHD.

FAQ
Quali strumenti vengono utilizzati con i più piccoli?
Nel percorso con i più piccoli, l’idea centrale sta nella creazione di uno spazio ludico-creativo. Proprio per questo, il percorso si svolge utilizzando strumenti come la musica, la corporeità, il disegno e attività di gioco strutturate. Anche le parole e l’espressione delle emozioni trovano spazio nel percorso, proponendo attività che stimolano la metacognizione e l’autoregolazione emotiva.
Quale lavoro viene strutturato con i disturbi di apprendimento?
In affiancamento al percorso ludico-creativo nella gestione delle emozioni, risorse e fragilità, si svolge un percorso di programmazione di metodo di studio, potenziando le funzioni esecutive utili all’apprendimento, aiutando lo studente ad acquisire metodo e strategie utili per l’apprendimento.
Come si svolge il primo incontro?
Il primo incontro è un momento di conoscenza e di valutazione delle esigenze specifiche della persona. Viene raccolta un’anamnesi dettagliata per comprendere meglio le difficoltà, le risorse e gli obiettivi del percorso. Inoltre, si stabilisce un primo contatto con il bambino o il ragazzo, favorendo un clima di fiducia e accoglienza.
Quale ruolo hanno i genitori nel percorso terapeutico?
I genitori hanno un ruolo fondamentale nel percorso di supporto. Vengono coinvolti attivamente per comprendere le strategie adottate e per applicarle anche nel contesto familiare. Inoltre, vengono forniti strumenti per gestire al meglio le dinamiche quotidiane, promuovendo un ambiente favorevole allo sviluppo del bambino o del ragazzo.
È possibile integrare il percorso con altri professionisti?
Sì, la collaborazione con altre figure professionali, come neuropsichiatri infantili, logopedisti e terapisti occupazionali, è spesso consigliata per garantire un intervento più completo e personalizzato. Il lavoro in rete permette di affrontare le difficoltà da diverse prospettive, massimizzando i benefici per la persona seguita.